La guerra nell’arte

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L’incontenibile voglia di voler immortalare le vittorie per intimidire gli avversari, e di celebrare le gesta eroiche dei popoli che essi regnavano, ha sempre spinto i sovrani a commissionare agli artisti opere come poesie, tele, sculture, raffiguranti momenti delle battaglie vinte, o comunque stralci di guerre combattute, e questa usanza non è certo recente; sono infatti venute alla luce alcune tavolozze, risalenti addirittura al 2000 a.C, sulle quali appaiono prigionieri portati via con la forza, animali selvaggi che si nutrivano con i corpi dei cadaveri, scene strazianti di mutilazioni ed uccisioni a sangue freddo, e tantissime altre testimonianze.

Ad esempio, risalgono più o meno al 2500 a.C. ritrovamenti come la Stele degli Avvoltoi, un monumento sumerico che raffigura scene di una vittoriosa guerra condotta dalla città mesopotamica di Eannatum ai danni della rivale Umma, o la Tomba di Inti, sulla quale sono riprodotte scene di soldati egiziani che assaltano una fortezza. Ad ogni modo, sono stati Assiro-Babilonesi ed Egiziani i primi artisti di guerra, anche se si suppone che questo tipo di arte sia nata ancora prima di queste epoche.

1914! The Vanguard e la Grande Guerra, la mostra di 222 opere militari al Museo Thyssen-Bornemisza

La Grande Guerra Museo Thyssen-Bornemisza

L’arte è sempre stato coerente con le cose que stavano accadendo nel mondo e quando le cose sono andate male, anche l’arte si è risentito e riflettendolo in modo ovvio. I conflitti di guerra hanno influenzato il modo di vivere delle persone e gli artisti non sono sfuggiti a tutto ciò.

Le opere o i periodi di guerra in cui sono stati condotti questi conflitti armati hanno avuto una forza speciale per mostrare quel terrore, nella maggior parte dei casi velato, ma molto diretto, dell’orrore che l’umanità stava scatenando in quel momento. E pochi esempi sono chiari di tutto ciò come quello della Grande Guerra, in seguito conosciuta come Prima Guerra Mondiale, che si sviluppò nella seconda metà degli anni ’10 e fu una vera e propria prova per gli artisti d’avanguardia.

Non è un caso che l’avanguardie più estreme, raccolte all’interno del movimento surrealista, siano diventate forti dopo lo scoppio della Grande Guerra in Europa. Erano artisti che cercavano l’astrazione, liberandosi dai vincoli della ragione umana che sembravano essere stati oscurati dalla guerra e dal desiderio di potere, per sfuggire al mondo onirico e impossibile, molto più appetibile del mondo reale, crudele, grigio e scuro che ha presentato l’era postbellica. Un decennio fa, il famoso museo Thyssen Bornemisza di Madrid teneva una mostra temporanea sull’influenza della Grande Guerra sull’avanguardia artistica, con un successo più che notevole.